La consacrazione del denim in tutti i suoi possibili accoppiamenti del 2015, ha fortificato l’ ormai costante valutazione, come forte elemento di stile, del blu de Gênes.
E sempre più si punta al metodo inconsueto di indossarlo, adattandolo a qualsiasi contesto. Dai completi sportivi e dinamici alle giacche più costruite ed eleganti. Impregnandolo di diversi connotati culturali e stilistici, che vanno dal nostalgico richiamo degli psichedelici anni ’70, al sapore più gommoso e pop degli anni ’90, spesso intersecati tra loro.

La tendenza degli stilisti è quella di puntare su questo accoppiamento estetico. Dando una presentazione del jeans, da una parte, come strumento di richiamo al contestatario libertinaggio di Woodstock, attraverso l’intelligente distacco dalla didascalica interpretazione bohemien del movimento hippie e rivestendolo quindi, di quella morale estetica di chi sa guardare al passato con attenta dedizione al concepimento di una peculiare e ricercata consapevolezza. E dall’altra, rinfrescandolo con calibrata e vibrante vitalità, fortificando in esso il mondo giovanile degli anni ’90. Catturandone l’aspetto più giocoso e frizzante ed estrapolando di questi due periodi storici la funzione rigenerativa, dando al denim un compito nobile; coesistere con le diverse realtà nel futuro dell’abbigliamento.

denim patchwork

Marques’Almeida SS15 // source: style.com

Junya Watanabe