La giovane designer Iona Inglesby, laureata al Royal College of Art, ha lanciato un progetto che consente di convertire i dati custoditi nel DNA in una grafica unica e in un pattern per tessuti personalizzato per ogni essere umano.

Dot One, questo il nome del brand creato da Iona Inglesby, prende il nome dallo 0.1 % di DNA che differenzia ogni individuo da un altro, rendendolo unico.

Ottenere il proprio pattern ricavato dal DNA è facile: i clienti devono richiedere al sito di Dot One il kit per il prelievo del DNA, un semplice tampone orale, che verrà mandato ad un laboratorio di analisi per estrarre il profilo del DNA. A questo punto, Dot One, tramite un algoritmo, convertirà i dati del DNA in linguaggio binario, generando un pattern unico per ognuno di noi, che potrà essere trasformato in stampa o in tessuto filato.

I pattern generati da Dot One, righe o stampa check, che è una interpretazione contemporanea del classico tartan inglese, presentano un’ampia varietà di colori.

“Assegniamo un colore specifico ad ogni possibile valore di un determinato dato genetico”, racconta Iona Inglesby, “In base al tipo di informazione genetica apparirà un colore corrispondente.  Analizziamo 23 punti sui cromosomi con due valori per ogni punto, uno che deriva dalla madre e uno dal padre. Il design che verrà generato sarà una ripetizione di questi dati, considerandolo da questo punto di vista è più facile comprendere le similitudini e le grafiche del DNA.”

Per la produzione dei tessuti Dot One si rivolge alla tessitrice Helen Footche realizza a mano e con lane pregiate i capi della linea Dot One.

Iona Inglesby attraverso il suo brand realizza per le famiglie anche libri con l’albero genealogico mostrando graficamente come i geni vengono distribuiti attraverso le generazioni.

Un progetto unico che unisce attraverso la creatività della sua fondatrice due mondi così diversi come la moda e la genetica.