Sentendo l’esigenza e l’urgenza di un cambiamento significativo nel comportamento dei consumatori, Maakola, brand italiano di moda sostenibile, e Genuine way, azienda tecnologica attiva nella certificazione di sostenibilità tramite tecnologia blockchain, hanno unito le forze lanciando Wear me 30 times, un’iniziativa nata per aiutare i consumatori ad abbattere gli effetti del climate change incentivando un consumo sostenibile dei capi di abbigliamento.
Maakola e Genuine Way hanno lanciato una campagna che invita i consumatori a indossare un capo almeno trenta volte così da ricevere un premio.
Wear me 30 times è un progetto che, attraverso il gioco, torna alle origini del fashion e del made in Italy, puntando al ritorno di una moda lenta, di qualità e longeva.
Soprattutto incentiva i consumatori a sostenere un modello di fashion che sia slow, sostenibile, trasparente e circolare.
Oggi le vendite di abiti sono circa il 400 per cento in più rispetto a vent’anni fa, ma la durata della loro vita è stata ridotta di più della metà.
Per tutti i brand che aderiscono all’iniziativa – attualmente sono trenta, tra cui, oltre a Maakola, anche Matchless London, Dry-365, Avani apparel, Rifò, WAO, Feeling felt e Mati collective –, viene creato un qr code da applicare sugli indumenti.
Si tratta quindi di una sorta di gioco – l’utente è infatti invitato a far “leggere” al proprio smartphone il Qr Code per diffondere sui propri canali social, in modo divertente, la campagna di consapevolezza della sostenibilità e dei comportamenti etici, anche quando si tratta di scegliere quale abito indossare.
Ogni volta che la persona indossa quel capo, poi, un nuovo autoscatto viene archiviato nell’account personale creato su Wear me 30 times e al raggiungimento della trentesima volta il consumatore riceverà un premio dal brand che sta dietro quell’abito, come uno sconto o un omaggio.
MATI COLLECTIVE

Linee ispirate al mondo botanico, materiali tratti dal mondo naturale: orchidee, tulipani, ficus e fiori di loto sono i fiori che, stilizzati e resi puri nelle silhouette, danno vita alla prima collezione di borse Mati, prodotte in Italia in modo sostenibile.
I materiali scelti da Maria José per le sue borse, cotone e carta, hanno un impatto che si avvicina allo zero: la lavorazione delle fibre naturali è più̀ rispettosa dell’ambiente perché richiede un minore consumo di energia e di sostanze chimiche ed ha una riciclabilità̀ vicina al 100%; oltre che green, il brand Mati punta all’etica: valorizza la produzione locale, le capacità produttive Made in Italy, le potenzialità artigianali.
RIFÒ

Rifò è un’inflessione toscana del verbo “rifare”.
Rifò e i suoi prodotti in lana cashmere rigenerata raccontano la bellissima storia della città di Prato, distretto tessile italiano di fama mondiale, e quella del loro ideatore Niccolò, che dopo circa tre anni in Cina, Vietnam e India, prende maggiore coscienza del problema della sovrapproduzione che grava terribilmente anche sul settore dell’abbigliamento.
Grazie a un processo meccanico e artigianale che vede la luce a Prato più di un secolo fa, Rifò è capace di trasformare gli scarti di lana in un filato che conserva la qualità e la bellezza di un filato vergine.
Così si riciclano scarti ed eccessi, e si riducono notevolmente i consumi di acqua e prodotti chimici utilizzati durante la produzione.
Si riduce del 90% l’uso di acqua, del 77% quello dell’energia, del 90% i prodotti chimici, del 95% le emissioni di CO2 e del 100% l’uso di coloranti.
Nascono così capi di maglieria e accessori realizzati interamente con fibre tessili recuperate da indumenti raccolti tra Italia, Europa e Stati Uniti.
Il tutto grazie a un sapiente mix di creatività e innovazione tecnologica.
Anche il packaging adoperato è 100% environment friendly.
365 DRY

È un’azienda di abbigliamento nata da un team di creativi, amanti dell’oceano, che ha deciso di focalizzare l’attenzione sulla creazione di capi rainwear colorati e contemporanei.
L’idea nasce a Bali in Indonesia dove spazzatura e plastica continuano ad inquinare il mare, l’oceano e i fiumi.
La bellissima isola paradisiaca vive inoltre una stagione di piogge abbondanti per questo si vedono ovunque dei poncho di plastica da buttare, economici e dall’aspetto sgradevole.
Ogni anno vengono prodotte 300 milioni di tonnellate di plastica e solo il 10-13% viene riutilizzato, provocando un effetto devastante per il nostro ambiente.
365 Dry non voleva solo creare un’alternativa sostenibile al poncho di plastica monouso ma una versione di gran lunga superiore, che i clienti avrebbero potuto indossare per anni e anni.
Il risultato è stato un poncho antipioggia ecologico e di qualità che non solo ha un bell’aspetto, ma svolge perfettamente il lavoro a cui è destinato: mantenere asciutto.
L’azienda ha investito in un materiale gradevole e innovativo ottenuto dal riciclaggio di bottiglie di plastica scartate. Ogni poncho antipioggia è composto da 40 bottiglie di plastica riciclate.
OPERA CAMPI

Un’innovazione nel settore della canapa tessile per renderla più traspirante, elastica e confortevole.
OPERA CAMPI è un’azienda di Parma guidata dal giovane Alberto Ziveri, che crea prodotti di derivazione naturale, quindi dalla terra, dai “campi”.
Tutto è iniziato nel 2016 andando oltre il fatto che ancora oggi non ci siano produzioni di canapa tessile italiana. È risaputo che la Canapa è la fibra naturale più resistente, più traspirante e antibatterica. Inoltre, ha un effetto fortemente proattivo contro il riscaldamento globale (non solo consuma meno risorse e non richiede pesticidi, ma assorbe una quantità importante di CO2).
Da qui l’idea di Opera Campi, che ha lanciato il progetto su Kickstarter per raccogliere fondi e iniziare questa produzione futuristica.
Niente coloranti, pesticidi, o etichette, solo pura canapa.
Per ora la produzione lanciata su Kickstarter riguarda la giacca e i pantaloni, ma prossimamente saranno prodotte anche le magliette e prodotti performanti per l’attività all’aria aperta.
Frutto di un’ultima ricerca, iniziata per donare il massimo della traspirabilità e dell’elasticità a questo tessuto senza tempo, è H-EMP, un tessuto costituito da canapa al 92% e per il restante 8% da lycra, che ne garantisce elasticità e performance.