Il libro di moda è stato presentato alla Fondazione Sozzani mercoledì 6 marzo ed è frutto di un accurato studio sull’iter del brand più controcorrente degli anni ’80.
Il volume Bianca e Blu Monica Bolzoni è strutturato come un vero e proprio abbecedario nel quale ad ogni lettera corrispondono: temi, nomi ed ispirazioni.
Curato dall’università ECAL di Losanna e supervisionato dal direttore ricerca e sviluppo di ECAL, Davide Fornari –leggi l’intervista a Davide Fornari relativa alle influencer virtuali– , e dall’art director svizzero Regista Tosetti, il libro vanta un’importante quantità di materiale archivistico. Servizi fotografici, interviste, tessuti, sketch della stilista, ritagli di stampa sono racchiusi tra le pagine di questo libro/gioiello.
Il percorso della Bolzoni è tutto da scoprire ed è dedicato interamente alla sperimentazione. Dagli anni ’70 ad oggi Monica Bolzoni ha intrecciato la sua storia con quella di molte figure di spicco, da quando, agli esordi della sua carriera ha lavorato come fashion coordinator per Fiorucci a NewYork.
Il lavoro di ricerca che ha effettuato con l’artista Vanessa Beecroft nel 1995, è solo una delle tante collaborazioni che la sperimentatrice ha avviato nel corso degli anni. Mossa da una forte voglia di conoscenza ha sempre creduto nell’incontro tra le arti, quella medesima voglia insaziabile l’ha spinta verso una nuova esperienza nel teatro d’avanguardia con la compagnia Fanny & Alexander iniziata nel 2007.
La stilista milanese tra le varie attività alle quali si è votata nel corso della sua carriera, annovera quella dell’insegnamento. Dal 2005 al 2011 ha tenuto infatti un corso di progettazione sperimentale presso lo Iuav di Venezia.


La sua crescita personale/professionale tutt’ora non si arresta, è in continua evoluzione e non smette mai di stupirci.
Per la stilista cremonese il processo creativo è frutto di uno studio approfondito sulla persona e sulle sue esigenze, tanto da avvicinarsi quasi ad un oggetto di design, ideato per rispondere alle necessità di ciascun individuo.
Capire innanzitutto le forme del corpo umano è stato uno degli obiettivi principali della Bolzoni che l’hanno spinta a sperimentare su sé stessa gli abiti che creava. “Io parto sempre dal corpo” era il suo motto. Bolzoni avverte il bisogno impellente di vestire dei corpi, il corpo non può e non deve cambiare per valorizzare l’abito che si sta indossando. La creatrice di moda dice di no alle spalline, no agli orpelli inutili e sì a dei corpi veri, protagonisti e non timide controfigure di sé stessi.
La moda di Bolzoni non è moda, o meglio, non è qualcosa di passeggero ma creato per restare impresso nelle menti delle persone e per essere presente nei loro guardaroba per sempre e oltre. Il vestiario della Bolzoni è stato creato per essere tramandato ai posteri, l’effimero è un aggettivo che Bianca e Blu non conosce.
L’abito, in tutte le sue fasi, da quando è solo un’idea in embrione, fino a quando non si concretizza sotto forma di “stoffa indossabile”, è finalizzato alla a temporalità.

In un periodo in cui l’eccesso sembrava essersi impadronito della moda, gli anni ’80, Monica Bolzoni ha ridotto l’abito all’essenziale, togliendo e tagliando via il superfluo. Diversi sono gli elementi che accomunano la Bolzoni con una donna che come lei aveva intrapreso la difficile strada del “less is more”, mademoiselle Chanel. Così come Chanel, Bolzoni si è infatti ribellata alle regole del suo tempo per la realizzazione di una moda tutt’altro che usa e getta. Non a caso secondo la stilista cremonese le donne che si recavano nella sua boutique in via De Amicis erano donne decise, con un’identità ben precisa e non erano a caccia di uno stile da imitare, perché già ne avevano trovato uno proprio.
La Bolzoni si è fatta carico di un’enorme responsabilità, aiutare le donne a prendere confidenza con il proprio corpo e a spingerle a credere al proprio intuito.
A metà tra una rivista d’arte e un volume di fotografia, questo libro di moda non solo racchiude l’iter di questo brand storico ma ne custodisce i segreti ed i retroscena riuscendo ad arrivare alla sua vera essenza.

