E’ bello. Selvaggio. E’ un cult della moda che piace da sempre. Che sia uno stivaletto o un cappottino è decisamente un must have. Stiamo parlando dell’intramontabile animalier.
Una tendenza nata negli anni ’30 e in auge ancora oggi. Idoneo per chi ha un carattere forte, dominante, ammaliante, sfacciato, autoritario. Ed ecco che la donna da preda diventa predatrice. Ma spesso, piace talmente tanto, al punto da “sfuggire di moda”!
Sulle passerelle dei migliori stilisti vediamo sfilare modelle in abiti animalier di gran classe. Il primo stilista ad osare sulle passerelle fu Christian Dior nel 1947, che propose abiti in chiffon leopardato in una delle sue sfilate . Molte sono le icone di questo stile: Betty Page, Marilyn Monroe, Audrey Hepburn. Indimenticabili i cappottino bon-ton animalier indossati da Liz Taylor, Jackie Kennedy, Edie Sedgwick, Debby Harry e perfino di Elisabetta II – leggi l’articolo con il meglio e il peggio del 2018 e scopri perché la regina Elisabetta è tra le immagini che ricorderemo del 2018.
Negli anni ’90 Kate Moss lo rilancia in chiave rock e si riafferma sulle passerelle.

Christian Dior / 1947

Christian Dior

Cappotto animalier 1960

Jackie Kennedy

Regina Elisabetta II

Elsa Martelli

Brigitte Bardot

Christian Dior
Un passo animalier sulle passerelle
Come anticipato, Dior fu il primo a portare in passarella abiti ”macchiati”. Negli anni ’70 e ‘80 il maculato diventò l’identità stilistica di Roberto Cavalli, infatti è rinomata la sua passione per il wild. Sempre negli anni ’80 Valentino diventò il RE della giungla della moda. Ma lo stilista top dell’animalier è stato Gianni Versace introducendo questo look anche per l’uomo.
Ancora ricordiamo Givenchy, o i sexy abitini in chiffon con stampa animalier di Dolce&Gabbana, il bon-ton leopardato di Prada, l’iconico cappotto Teddy Bear di Max Mara, lo stivaletto di N°21, la borsa Brigitte Bardot di Benedetta Bruzziches, e tanti altri stilisti che hanno fatto diventare le passerelle dell’alta moda una vero e proprio fashion jungle, almeno una volta nella storia della loro carriera.
Indossare l’animalier con stile
Indossare capi o accessori animalier non è cosa semplice!
Da chic a trash il passo è breve se non si seguono alcune “regole”. Il confine tra eleganza e volgarità è molto sottile. Gli abiti maculati non vanno abbinati a scarpe con plateau alti o a borchie. Gli accessori sicuramente non stonano con abiti dalle texture neutre, evitare dunque capi fluo o dai colori molto accesi; i cappotti o le giacche si abbinano ad un abbigliamento sobrio, monocolore, total black o dalle sfumature neutre, dai toni del marrone al beige.
Sicuramente l’animalier si sposa bene con un look minimal. Evitare di accostare stampe diverse, anche per gli accessori: o sei leopardo, o sei pitone, o sei zebra, etc… non puoi essere leopardo e tigre insieme!
Ma dove vai se gusto non ne hai!
Tornato di moda nelle sue molteplici sfaccettature, l’animalier è sinonimo di un look sexy e chic allo stesso tempo, ma ha subito un forte declino fino a diventare trash e scenario di orrori in quella che si può ormai definire una giungla metropolitana, dove si destreggiano tra la folla con molta nonchalance, pitoni, leopardi, tigri, zebre, ghepardi etc.. Basta davvero poco per cadere nell’orrido! Quello che spesso si vede girovagare per le città sono persone che indossano capi d’abbigliamento dalle diverse macchie e colori accostati tra di loro senza logica; accessori abbinati ad abiti dai colori accesi, look total animalier indossati da fisici ingombranti; scollature vertiginose in look maculato; abuso di stivaloni pitonati con tacchi a spillo che Julia Roberts in Pretty Woman impallidirebbe; borchie su vari accessori abbinati ad abiti maculati; pellicce maculate dai colori più improbabili, calze con stampe zebrate abbinate a scarpe pitonate e tanto atro ancora.
E a sfuggire di moda non sono soltanto gli esseri mortali più comuni, ma anche e soprattutto i vip e i personaggi dell’alta società, che più degli altri osano dove proprio sarebbe meglio evitare. Mi chiedo se quando fanno shopping cercando capi di ultima tendenza, sono da soli o si affidano a personal shopper? Perché spesso alcuni outfit sono davvero incommentabili! E’ vero che de gustibus et coloribus non est disputandum, ma in questo caso lo è… e come se lo è! Ad un certo punto non sai più dove ti trovi… crisi d’identità, vivo in una giungla o in città!?! Lasciamo gli animali nel loro habitat naturale; nonostante la ferocia loro si che hanno un portamento elegante in look maculato. Noi, umani, a due zampe, limitiamoci ad ispirarci ai loro fantastici manti macchiati, e non immedesimiamoci troppo nel ruolo. Seguiamo la moda, ma diamoci un limite!