Il nome di Alessandro Michele imperversa su riviste e blog di settore dal giorno della sua ascesa come direttore creativo di Gucci, dalla sua prima collezione donna autunno/inverno 2015-2016.
La rivoluzione a cui ha dato il via, definita anche “new Italian fashion Renaissance” e quindi paragonata ad un movimento di un valore tutt’altro che relativo per la cultura e l’arte italiana ha investito il modo di concepire non solo l’abbigliamento, ma anche la costruzione di una struttura di collezione, lo styling e la comunicazione.
Ogni collezione e di conseguenza campagna adv di Gucci crea un’onda mediatica di stupore, elogi e critiche. Divide il pubblico di critici e potenziali clienti ma non lascia mai indifferenti.
Quello che colpisce l’occhio di tutti, insiders e non, è la quantità iperbolica di elementi decorativi, colori, materiali, forme mutuate dai vari decenni della moda e rimandi culturali e artistici che si confondono e contaminano a vicenda. Il risultato finale è un ibrido di riferimenti che vanno dalla musica pop al movimento Preraffaelita.
Un caos ordinato da leggi nascoste ma ben strutturate. Un’entropia visiva tutt’altro che innocente e spontanea. O probabilmente si? Chi può dirlo?
Noi spettatori possiamo solo giocare a prevedere la prossima trovata estetica che scuoterà il web e a “indovinare” la citazione nascosta.
Proviamo a mettere in pausa le parole e a lasciare che siano le immagini a raccontare.

Resort 2018

Eleonora di Toledo, Bronzino – 1544-1545

Fall 2017

Tavola entomologica // Achille Costa – 1876

Cruise 2018

The Beatles in India, 1968

Resort 2018

Athena // Mirone – 460 a.C. ca.

Pre-Fall 2017

Northern Soul

Pre-Fall 2018

Manifattura toscana, pianeta in velluto cesellato, 1590-1600 ca.

Fall 2016-17

Ritratto di Dama // Parrasio Micheli – 1565 ca.

Pre-Fall 2018

Donna Summer – 1979

Pre-Fall 2018

J. W. Waterhouse, La sfera di cristallo, 1902