È stato Stefano Funari a fondare l’impresa sociale indiana I was a Sari. L’idea è nata per caso, un giorno, mentre si trovava in un mercato di Mumbai, passando davanti a una bottega di bundle di sari usati. Il suo primo pensiero fu quello dell’up-cycling di questi stupendi e coloratissimi sari, anche se in realtà in India era già in uso la pratica del riciclo per creare accessori e abbigliamento di moda.

Il sari è il tradizionale capo d’abbigliamento indiano femminile, risale al 100 a.C. ed è uno dei pochi indumenti tramandato per così tanti secoli. Consiste in una fascia di stoffa larga circa un metro, di lunghezza variabile che viene avvolta intorno al corpo secondo un metodo preciso. Le decorazioni dei sari cambiano a seconda della religione di appartenenza.

Cosa c’è dietro ogni sari?

Dietro ogni prodotto I was a Sari, si nascondono due trasformazioni. La prima è quella del sari che diventa un accessorio di moda, come una borsa un gioiello, sciarpe o altri capi d’abbigliamento. La seconda è quella di dare lavoro ed emancipazione alle donne indiane che ne curano la produzione. Questo è un progetto di commercio equo solidale, che coinvolge una comunità di donne svantaggiate e recupera dei materiali che diversamente andrebbero buttati.

Grazie a un attento programma, il progetto è attualmente attivo in cinque centri operativi a Mumbai. Queste sedi sono gestite da donne che possono finalmente esprimere la propria creatività e il proprio talento.

I was a Sari - Gucci Equilibrium

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Nel 2017 per garantire la crescita del progetto si instaura una collaborazione con la Maison Gucci la quale subito comprende che, grazie a tecniche di ricamo di alto livello e lavorando con i principali fornitori di ricamo, il sari può assumere un valore nuovo nel mercato della moda mondiale. Il progetto si basa sul cambiamento e attraverso la campagna CHIME FOR CHANGE Gucci dimostra che – nessuno di noi può andare avanti se metà di noi resta indietro .

L’intento della Maison Gucci è quello di arrivare alla parità del genere, ovvero far sentire queste donne indiane allo stesso livello degli uomini. Non deve più esistere l’emarginazione.

Circular Design Challenge Award

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Nel corso del tempo I was a Sari è stato sostenuto da diversi amici e partners che hanno permesso la crescita e la diffusione del brand, infatti ognuno di loro è stato parte integrante della sua formazione, sviluppo e sostegno: Oxfam Italia importa e distribuisce i prodotti I was a Sari, sul canale del fairtrade italiano.

Nel 2019 I was a Sari vince il Circular Design Challenge Award, il primo premio indiano dedicato alla moda sostenibile, e ottiene l’opportunità di mostrare la propria collezione al Lakmé Fashion Week. Il premio è un’occasione per incoraggiare i nuovi designer ed imprenditori al riuso dei materiali per dar vita a delle nuove e splendide collezioni.

Dare importanza a questi progetti è fondamentale, ed è necessario parlarne e passare l’informazione, soprattutto in un’epoca in cui è tutto meltin pot!