Facciamo un viaggio in Spagna insieme alla designer di borse di lusso Lidia Muro.
Lidia Muro vive e lavora a Madrid ma prima di fondare il suo brand ha vissuto e studiato a Parigi e alla Central Saint Martin’s di Londra e ha lavorato per Givenchy e Stella McCartney.
Le sue borse, dal design senza tempo, sono il risultato di sperimentazioni: colori, materiali totalmente differenti al tatto accostati per creare contrasti e sintonie.
Le sue, sono borse must-have sostenibili : create con pelli upcycled, recuperate dagli scarti di produzione dei brand di lusso. Per la lavorazione la designer si affida alle mani degli artigiani dell’Andalusia.
Un progetto in cui la creatività non sta solo nella progettazione di un oggetto esteticamente bello ma anche sostenibile per il pianeta.
La sua collezione estiva Riviera è un omaggio alla Costa Azzurra: colori mediterranei, giochi di righe ricordano la famosissima T-shirt indossata da Picasso, che tanto amava quei luoghi, diventando un’icona di quello stile.
L’abbiamo intervistata in occasione del lancio il 16 aprile del progetto “The Eastern side of Riviera”.
Una capsule collection di borse pieghevoli realizzata in collaborazione con l’artista del merletto e del pizzo a tombolo bulgara Bistra Pisancheva.
Un incontro di due universi: pelli e fibre naturali. Queste ultime sono state lavorate come un pizzo delicatissimo e realizzate a mano dall’artigiana bulgara a Sofia e solo in un secondo momento sono state inserite dagli artigiani spagnoli nelle borse della designer Lidia Muro.

Come nasce il brand Lidia Muro?
Il mio brand è iniziato con la sperimentazione su un materiale fortuito con tulle e pelle, e quei materiali, curiosamente, pur essendo antagonisti, si sono mixati perfettamente. Questi primi test si sono evoluti in borse pieghevoli. Ora realizzo anche borse unicamente con pelli di cuoio a contrasto.
Le borse sono compatte e leggere e sono perfette per viaggiare, anche per riporre le cose. Tutte le pelli che uso sono riciclate e provengono da scarti di produzioni di marchi di lusso. Non produciamo con pelli di cuoio nuove. Lavoro localmente con piccoli atelier a Ubrique, nel sud della Spagna, noto a livello internazionale per l’alta tradizione e industria della pelletteria. Vivo a Madrid, in Spagna, ma cerco di andare a Ubrique ogni volta che posso.
Raccontami qualcosa della tua ultima collezione.
La nostra ultima collezione segue il concept e l’estetica delle primissime borse pieghevoli a righe. Tuttavia ora molte sono diventati assolutamente multicolori, con ogni striscia in una tonalità diversa. Ho abbinato colori apparentemente distorti per un effetto giocoso e sorprendente. Ho anche iniziato a usare tessuti come la tela di cotone per la prossima estate.

Domani lancerai un progetto speciale insieme ad artigiani che lavorano in altri campi.
Mi racconti come è nata questa idea e come è stato confrontarsi con altri designer e artigiani?
Siamo molto felici di presentare il nostro nuovo progetto questa settimana! È una nuova linea che coinvolge artigiani di diversi settori. In realtà è iniziato come una collaborazione con l’artista bulgara di merletti a tombolo Bistra Pisancheva. Abbiamo presentato i nostri primi esperimenti riguardanti un sostituto più artistico e sostenibile del tulle di nylon che stavo usando al Worth Partnership Project e siamo state premiate. Abbiamo voluto combinare tecniche, materiali, approcci di diversa provenienza come il pizzo, il cuoio, il vimini per creare borse uniche, altamente sperimentali e belle.
Bistra sta realizzando il pizzo e le borse vengono completate nell’atelier di Ubrique, in Spagna, da maestri artigiani della pelletteria. Di recente Ana da Silva, una “bakes try maker” con sede in Galizia, in Spagna, si è unita a noi per realizzare gli stessi modelli con tecniche e materiali di vimini e combinarli con merletti a tombolo e uncinetto.

Colori che ami?
Penso … sento … amo tutti i colori. E in effetti oltre ad alcune sfumature grigiastre … li adoro tutti! Quello che mi sembra più interessante è come abbinarli e cercare di fare combinazioni non così scontate, al contrario, luminose e sorprendenti.
Una borsa iconica di Lidia Muro?
Il Bomboniere. È il nostro must. Racchiude perfettamente l’idea di compattezza, e una volta aperta diventa sorprendentemente, completamente 3D. E rappresenta anche la fusione di preziosità e praticità.
Pensa all’evoluzione della borsa nel tempo. Una borsa iconica che avresti voluto disegnare tu?
Mi piacciono principalmente i classici di tutti i giorni, che prendono valore col tempo. Trovo semplicemente perfetti i borsoni di tela molto semplici, quelli usati per la spiaggia… Anche le borse alla marinara. Tutti questi modelli che appartengono alla tradizione collettiva, e non hanno alcun designer o brand alle spalle, che sono sempre stati lì… Al contrario, tra quelle borse con un “brand” importante, prenderei la Chanel 2.55. Per me rappresenta il desiderio di una borsa nell’immaginario collettivo. In un certo senso tendi a pensare che tutti ne desiderino una. È anche visivamente perfetta, con una perfetta combinazione ed equilibrio di materiali semplici, pelle trapuntata e metalli rivestiti. La sua dimensione è comoda e funzionale. Puoi indossarlo tutto il giorno e tutta la notte. Per me rappresenta la più classica di tutte le borse e non è mai datata.
Come sai noi siamo un Atlante della Moda.
Nelle nostre interviste chiediamo sempre qualcosa riguardante le tradizioni e la cultura del paese di origine del designer che intervistiamo.
Ci parli di un abito tradizionale o un tessuto della Spagna?
La Spagna è così ricca in termini di folklore, anche per l’abbigliamento. E io sono sicuramente appassionata di folklore! Citerei quelli di Lagartera, un piccolo villaggio della Castiglia meridionale vicino a Toledo. I costumi sono così riccamente decorati con ricami molto accurati e colorati, hanno così tanti indumenti sovrapposti e l’insieme è un tale eccesso, che si sente tutta questa idea cerimoniosa e rituale di ciò che gli abiti della festa rappresentavano nel passato.
Chiudi i tuoi occhi. Il primo oggetto che vedi se pensi alla tua terra.
Amo viaggiare e andare ovunque e sicuramente mi spostavo parecchio prima della pandemia… quindi quando penso alla Spagna penso letteralmente a casa mia! Oltre a questo, i campi di grano castigliano dipinti da Alberto.






Scopri le collezioni sul sito di Lidia Muro.